Shining di Stephen King

Buon pomeriggio lettori, come state? Ieri era un giorno di festa quasi per tutti (non per me 😑), avete fatto qualcosa di bello o differente dal solito? Raccontatemi se mi va, così posso invidiarvi un po'.
Come avevo già detto, le "recensioni di recupero" stanno quasi per finire e d'ora in avanti verranno intervallate da recensioni di libri letti da pochissimo, come ad esempio oggi che è il turno di un libro finito di leggere la scorsa settimana e che ho amato moltissimo e con cui partecipo alla carinissima challenge creata da Denise e Veronica.
Devo confidarvi che non sono per niente soddisfatta di questa recensione, non mi piace come è venuta e credo di non aver detto "niente" di che. Spero me la farete passare liscia e che mi lascerete qualche commentino in cui mi fate sapere cosa ne pensate del libro, sono certa molti di voi lo avranno già letto, dunque spero di potermi confrontare con le vostre idee.


Questa volta ho deciso di avvicinarmi ad uno dei libri più famosi di King, infatti sto cercando di recuperare tutti i suoi scritti senza un vero filo logico nelle mie scelte, vado semplicemente con quello che mi ispira di più al momento.
Shining racconta la storia contorta della famiglia Torrance: Jack, Wendy e il figlio piccolo Danny. Jack accetta di fare il custode dell'imponente e antico Overlook, un albergo incastonato tra le montagne rocciose del Colorado. Questo albergo da settembre a maggio rimane chiuso perché l'inverno da quelle parti è tremendamente rigido e pericoloso, così c'è bisogno di un custode che badi all'albergo e tenga sotto controllo tutto. Jack decide di accettare il lavoro perché è disoccupato e perché ha assoluto bisogno di soldi, ma anche per poter staccare la spina dalla solita vita e provare a vedere se riuscirà a concludere la commedia che ha iniziato a scrivere anni prima e che si trascina dietro senza nessun risultato. Ovviamente parte con la moglie e il figlio di cinque anni e vengono messi subito in guardia sul fatto che, una volta iniziato l'inverno e la neve, saranno praticamente isolati dal resto del mondo per mesi e mesi.
Questa è la “linea guida” per comprendere come si svolge la trama. In realtà chi prende le decisioni in quel posto è l'Overlook, un hotel che sembra continuare a vivere nel passato e in tutte le brutture che sono avvenute in esso. 

Come mi è capitato spesso di notare nei libri di King, anche questo parte con “tranquillità”, l'autore si prende tutto il tempo di cui ha bisogno per preparare in modo perfetto i suoi personaggi e le sue ambientazioni e di riflesso prepara anche il lettore. All'inizio alcune parti appaiono un po' noiose e prolisse, soprattutto quando si tratta di conoscere i pensieri sconnessi di Jack, e soprattutto per far capire bene al lettore quanto questa famiglia sia sull'orlo di una crisi e cosa si cela dietro determinati atteggiamenti o “battutine”. Ma anche in questo caso dietro a tutto si nasconde un grandissimo lavoro di convincimento e di esortazione da parte di King, diretta verso il lettore...che si ritrova così totalmente catturato dalla storia.
Seguire passo passo la follia di Jack Torrance, seguire i ragionamenti e le visioni del piccolo Danny e capire quanto Wendy diventi sempre più preoccupata e ricettiva verso il marito il figlio e l'hotel e infine seguire la forza dell'Overlook sempre più presente e oppressiva...tutto questo avviene in modo lento e studiato e alla fine l'ansia, il terrore e la paura si impossessano dello stesso lettore come fossero dei serpenti striscianti che si insinuano silenziosamente dentro la testa di chi legge.

E' sempre difficile per me far capire quanto King sia in grado di rendere la psicologia dei suoi personaggi così vera, palpabile e vivida; quanto riesca ad entrare nella mente e alla fine impossessarsi completamente dell'attenzione del suo lettore...sembra quasi tendere un filo spesso che parte dalle sue parole e avviluppa direttamente la coscienza, il pensiero e le emozioni di chi lo sta leggendo in quel momento e che diventa sempre più spesso e indistruttibile.
L'ansia e il terrore che mi hanno assalito mentre leggevo alcune scene di Shining erano palpabili, tant'è vero che questo è stato uno dei pochissimi libri che è riuscito a togliermi il sonno a causa dell'ansia. Non sono una persona impressionabile, ma alcune scene presenti nel libro sono così claustrofobiche e potenti che mi hanno lasciato come intontita, ho imparato a conoscere molto bene i personaggi e ogni volta che chiudevo il libro sembrava che continuassero ad avvolgermi nei loro pensieri, preoccupazioni e paure...vi giuro, è qualcosa di “assurdo” e questa cosa mi succede solo con i libri di King, solo lui riesce a prendermi e portarmi dentro alle sue storie così tanto da farmele vivere anche ad occhi chiusi o a lettura terminata.

Non tutto è stato perfetto in questo libro, almeno ai miei occhi; infatti ho trovato il personaggio di Danny un po' troppo esagerato in alcuni momenti. E' un bimbo di cinque anni, è vero che ha delle doti particolari, è vero che si trova a vivere momenti devastanti e di puro terrore, ma nonostante questo credo che alcuni suoi ragionamenti siano davvero troppo per un bimbo di cinque anni. Puoi essere intelligente quanto vuoi, puoi avere doti psichiche spettacolari, ma in alcuni momenti è stato davvero troppo e mi sembrava di trovarmi di fronte un uomo di quarantanni. Questa è l'unica nota stonata che ho trovato nel libro. Per il resto, per me è un capolavoro di horror psicologico, perché gioca tutte le sue carte con la suggestione...una volta chiuso il libro ci si rende conto che non c'è niente che fa davvero paura in questo libro, non ci sono mostri o scene splatter, ma nonostante questo il lettore è preso in una morsa di agghiacciante paura che non lo molla quasi mai.

Letto dal 10 aprile 2018 al 18 aprile 2018
★★★★★


Info sul libro:

Titolo: Shining
Autore: Stephen King
Traduttore:  Adriana Dell'Orto
Casa editrice: Bompiani
Pagine: 588
Prezzo: 14.00 €

Trama:
L'Overlook, uno strano e imponente albergo che domina le alte montagne del Colorado, è stato teatro di numerosi delitti e suicidi e sembra aver assorbito forze maligne che vanno al di là di ogni comprensione umana e si manifestano soprattutto d'inverno quando l'albergo chiude e resta isolato per la neve. Uno scrittore fallito, Jack Torrance, con la moglie Wendy e il figlio Danny di cinque anni, accetta di fare il guardiano invernale all'Overlook ed è allora che le forze del male si scatenano. Dinanzi a Danny, che è dotato di potere extrasensoriale, lo shine, si materializzano gli orribili fatti accaduti nelle stanze dell'albergo, ma se il bambino si oppone con forza a insidie e presenze, il padre ne rimane vittima.

Commenti

  1. Anche io come te sono davvero poco suggestionabile... figurarsi che ho letto i miei due terzi di IT senza avere mai un briciolo di paura o di ansia... (si vedrà con l'ultima parte, quando mi decido a finirlo XD) e dunque sono davvero curiosa di leggere Shining, proprio per vedere se mi farà lo stesso effetto che ha fatto a te! Io ci conto in realtà :D
    Poi tutte le premesse (scrittore, hotel, isolamento) mi intrigano già tantissimo!

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    1. Sotto questo punto di vista siamo uguali io e te (mica solo sotto questo punto di vista). Dovrò vedere, prima o poi, come andrò io con IT, se anche a me per buona parte non mi farà paura o se mi farò prendere così tanto da lasciarmi andare totalmente xD

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  2. Allora io ieri ho avuto una comunione, dalle 10 del mattino alle 20... quindi relax zero! ;)
    Ma passiamo al libro. Assolutamente spettacolare, uno dei miei preferiti parlando di King.
    Concordo con te sulla capacità di impossessarsi totalmente del lettore (cosa che trovo poco nelle sue opere più recenti e che forse per quello mi piacciono meno!).
    Shining è ansiogeno e assolutamente verosimile per quanto folle. Insomma un libro praticamente perfetto, e credo lo sia anche il suo seguito!

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    1. Aprile/maggio periodo di comunioni e cresime...io avrò la cresima di mia figlia verso metà maggio, mentre invece quella di mia cugina la faranno a settembre.
      Ecco, sento in tanti dire che le opere più recenti di King sono un po' calanti sotto questo punto di vista della caratterizzazione della storia e dei personaggi. Nel mio lento recupero delle opere di King arriverò anche alle ultime pubblicazioni, prima o poi xD

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  3. Sono d'accordo con te: anch'io ho trovato il personaggio di Danny un po' troppo irrealistico e "maturo" per la sua età... Nel complesso però il libro mi è piaciuto davvero tanto, di sicuro molto più del sequel (Doctor Sleep) uscito anni e anni dopo! :)

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    1. Sì, diciamo che Danny è il solo piccolo minuscolo granello di polvere fuori posto in tutto il libro secondo me, poi non sempre si sente questo suo essere irrealistico.

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  4. L'ha letto e recensito mia sorella (nonché collega), io ancora no, ma conto di farlo prima o poi.

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    1. Eh sì, devi assolutamente recuperare...ne vale proprio la pena, io per tutto quello che ho letto di King finora (che non è poi molto) consiglio ogni suo libro, ma Shining e 22/11/63 per ora sono i miei preferiti.

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  5. Questo è uno dei pochi romanzi di King che mi mancano, ma naturalmente conto di recuperarlo prima o poi! Comunque è proprio come dici tu: il Re ha la capacità di costruire i suoi personaggi in modo così nitido che sembrano uscire dalla pagina... e di conseguenza mettere ancora più ansia!

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    1. Cooooosaaaaaa? Nadia, ma stai scherzando? Devi assolutamente rimediare. L'Overlook e Jack Torrance dovrebbero avere la possibilità di uscire dalle pagine per venire a farti compagnia...dagli questa possibilità *___*

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  6. "Una volta chiuso il libro ci si rende conto che non c'è niente che fa davvero paura in questo libro"
    Ho letto 8 libri di Stephen King (lo so che non sono molti vista la sua immensa bibliografia) ma solo uno mi ha spaventato davvero ed è "Carrie", ma anche in questo caso si tratta di una "paura" derivante da una riflessione sulla cattiveria umana. "Shining" e quel mattone di "IT", nonostante le parti "paranormali", non mi hanno spaventato per niente.
    Leggi anche questi due libri. (ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚✧

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    1. La cosa bella di King, secondo me, è che è un maestro a giocare con la psicologia di personaggi e lettori, crea molta suspance, ti tiene il cuore a mille, ma non ti fa fare salti sulla sedia o urli di terrore. Ma quella suspance, quei giochetti psicologici che fa, io li adoroooo! Ah beh, io credo di aver letto ancora meno libri di te, dunque siamo a posto xD
      Carrie mi ispira moltissimo, IT sai che ce l'ho, è lì buono buono, Pennywise non è ancora spuntato fuori dalle pagine, dunque per ora lo tengo lì buono buono ahahahah

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